Nella nostra breve introduzione possiamo ben dire di aver presentato la tecnica di degustazione di un vino come un vero e proprio esercizio intellettuale, utile certamente a coltivare il nostro amore per questo straordinario prodotto, ma al tempo stesso preziosostrumento per sviluppare uno sguardo sempre più attento sulla realtà che ci circonda, o meglio… che troviamo quotidianamente servita in tavola.
Abbiamo anche già avuto modo di definire la tecnica di degustazione come un “procedimento analitico ordinato volto a descrivere un vino partendo dalle sue caratteristiche, le quali vengono prima colte nella propria singolarità e successivamente messe a sistema”. Ma cosa significa esattamente?
Quando parliamo di “procedimento analitico ordinato” facciamo riferimento a un vero e proprio schema che guida il nostro esame, composto da diverse fasi che a loro volta prevedono una esatta sequenza di elementi da sottoporre al nostro giudizio. Ma rendiamo l’argomento più comprensibile scendendo nel dettaglio.
La degustazione di un vino si compone di quattro momenti principali:
E’ piuttosto affascinante notare come la nostra degustazione si delinei come un procedimento dinamico, in movimento, che prevede prima il nostro graduale avvicinamento fisico al vino - attraverso le fasi di analisi sensoriale - per concludersi con un nuovo allontanamento per assumere la distanza critica necessaria a collocare ogni dettaglio in una visione d’insieme.
L’ulteriore movimento insito nella degustazione - che si svolge però a livello puramente cognitivo - è infatti il passaggio dal particolare al generale, ovvero dal giudizio di ogni aspetto prima nella sua singolarità e in seguito come parte di un sistema più ampio.
Come avremo modo di vedere, proprio la coerenza fra tutte le nostre percezioni è uno dei principali aspetti che concorre a determinare - in positivo o in negativo - il segno del nostro giudizio.
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