Soft Power: La Forza Culturale della Corea del Sud e il Mercato Vinicolo Internazionale

06 Novembre 2024
Tenute News

La nostra esperienza aziendale ci ha insegnato che, per accedere con successo a un mercato internazionale, è fondamentale conoscerlo, comprenderlo e integrarsi al suo interno. Non ci limitiamo a strategie di marketing superficiali, come l'acquisto di follower o una vendita veloce senza ulteriori interazioni. Tenute d'Italia promuove invece un approccio che mette al centro l'informazione e il valore culturale. Per questo motivo abbiamo visto la necessità di approfondire il concetto di soft power in una serie di tre articoli.

In questo articolo esploriamo una realtà forse ancora poco nota ma sempre più influente: il Soft Power della Corea del Sud . Questo concetto si riferisce alla capacità di un paese di esercitare influenza globale tramite la cultura, i media e le arti, piuttosto che con la forza economica o militare. Coniato dal politologo Joseph Nye della Harvard Kennedy School, il soft power sudcoreano si è sviluppato attraverso diverse fasi che hanno radicalmente trasformato l'immagine della Corea a livello mondiale.

La Prima Ondata: Le origini del soft power coreano

All'inizio degli anni Novanta, durante la presidenza di Kim Young-sam, il governo coreano decise di puntare sulla cultura pop come nuova "industria da esportazione". Nel 1994, il Ministero della Cultura creò un apposito ufficio per supportare progetti destinati ai mass media. Questo segnò l'inizio di una strategia vincente e lungimirante, conosciuta come la "prima ondata" di soft power sudcoreano.

Nel 1998, il presidente Kim Dae Jung - definito "il presidente della Cultura" - implementò una legge per promuovere l'industria culturale nazionale, destinando oltre 148 milioni di dollari per finanziare progetti di cultura e spettacolo. Questo investimento, che è cresciuto nel corso degli anni, ha contribuito a trasformare la Corea in un riferimento globale per la cultura pop.

Da Paese a Brand: La seconda ondata del soft power coreano

Negli ultimi anni, la Corea del Sud è passata dall'essere un paese all'essere un vero e proprio brand culturale. Social media e piattaforme di streaming hanno amplificato il soft power coreano. Il segreto del successo del "K-factor" è proprio nella cura con cui vengono prodotti musica (come i BTS ), film, serie TV (i famosi K-drama , come Squid Game), cibo e prodotti di bellezza (all’avanguardia in prodotti di skin care). Come ha riportato il Guardian, "il mondo si è innamorato di tutto ciò che è sudcoreano".

Questa seconda onda di soft power non solo ha consolidato la presenza della Corea del Sud nell'immaginario collettivo globale, ma ha anche creato le basi per una terza onda. Cosa possiamo aspettarci in futuro? Alcuni esperti prevedono che anche la lingua coreana diventerà sempre più diffusa e popolare, abbattendo le barriere culturali con nuove generazioni di appassionati.

Soft Power e Mercato Vinicolo: Cosa possiamo imparare le cantine italiane?

Ma come si collega tutto questo con il settore vinicolo? Scopriamolo insieme nel prossimo articolo.

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