Il 2020 è stato un anno difficile per tutti, in particolare per le attività e le imprese che nel giro di pochi mesi hanno visto il proprio lavoro interrompersi e il proprio patrimonio crollare vertiginosamente.
La pandemia di Covid-19 ha messo a dura prova la nostra penisola e tutto il resto del mondo, sfidando persino il mercato vitivinicolo, grandissima fonte di guadagno ed elemento fondamentale per la nostra tradizione.
Nel 2020, secondo l’area di Studi di Mediobanca, in collaborazione con l’Ufficio studi Sace e Ipos, i più grandi produttori di vino del paese hanno chiuso l’anno con un calo del fatturato pari al 4,1%, soprattutto per quanto riguarda il mercato interno.
Come accade spesso però, dopo ogni grande caduta c’è una grande ripresa: nel 2021, con la pandemia non completamente sconfitta, il mercato vitivinicolo sta finalmente ripartendo, soprattutto grazie all’export, con una crescita pari al +3,5%.
Nel biennio 2021-2022 si attende un aumento di consumi di vino del 3,8% l’anno per molti tra i principali mercati ma è la Cina che sorprende veramente, con un consumo previsto pari al +6,3%.
La Cina infatti si sta facendo conquistare completamente dal mondo del mercato vitivinicolo, assaporandone i sapori e apprezzandone gli aromi.
Tradizionalmente la popolazione cinese predilige il vino rosso (80% del mercato), considerato una valida alternativa ai superalcolici e una scelta più sofisticata rispetto alla birra.
Attualmente Pechino risulta essere il maggiore importatore di vino rosso e il sesto consumatore mondiale di vino: le abitudini di consumo della popolazione cinese, in continua evoluzione, influenzano continuamente il mercato vitivinicolo mondiale, che sta crescendo a livelli esponenziali.
Oltre alla crescente domanda di importazione vitivinicola, la Cina sta aumentando notevolmente la produzione del proprio vino, partendo da una massiva produzione di uva che la vede attualmente al primo posto mondiale.
Oggi si distinguono in Cina dieci differenti zone vitivinicole, collocate principalmente nelle aree settentrionali del Paese: l’obiettivo è quello di sfruttare in maniera bilanciata le differenti condizioni climatiche e la natura del territorio.
La popolazione cinese si dimostra sempre più interessata ad approfondire la conoscenza del vino, come dimostra la crescita esponenziale di negozi specializzati, i cosiddetti wine shops, in cui si organizzano corsi e degustazioni di ogni tipo.
Oggi, il mercato vitivinicolo cinese sta crescendo sempre di più ma non diminuisce l’amore che il grande Dragone ha nei confronti del vino italiano: l’unicità e la qualità dei nostri vini rimangono fonte di ispirazione per la Cina, che continua a dimostrarci, costantemente, il suo affetto.
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