Come degustare il vino: le regole del bon ton

27 Ottobre 2021
degustazione

Gustare un buon vino a tavola, con i propri amici o in dolce compagnia è sempre un’ottima abitudine.

Pur essendo un dolce piacere però, anche il vino ha le sue regole, che vanno rispettate e seguite: chi si deve servire per primo? Il vino scelto si abbina a quel determinato menù? Il calice selezionato è quello giusto? Degustare un buon vino e condividerlo con chi decidiamo noi diventa quindi un percorso ben definito, un’esperienza coinvolgente capace di integrare cultura, abitudini e amore per la propria terra.

Come si versa il vino: l’importanza delle prime impressioni

Il Galateo suggerisce di curare gli abbinamenti tra pietanze e vini, proseguendo poi con la scelta dei bicchieri da distribuire ai commensali. Le regole del bon ton sono molto chiare al riguardo: prima le donne, poi gli uomini e infine i padroni di casa. Ma come si versa il vino e come lo si serve ai presenti?

Il vino va servito ponendosi sempre alle spalle del commensale e versandolo da destra: questo comportamento sembra provenire dai tempi dei Medici di Firenze, quando gli avvelenamenti erano particolarmente diffusi. All’epoca infatti gli anelli contenevano sostanziose dosi di veleno che, quando il vino si versava da sinistra, guarnivano la bevanda della vittima lasciando cadere il veleno nel bicchiere.

Malgrado i tempi siano cambiati è sempre meglio non rischiare: versare il vino da sinistra potrebbe portare ancora sfortuna!

Come si tiene il calice di vino: eleganza e rispetto

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Tenere in mano un calice di vino non è un compito troppo audace ma c’è comunque un modo ritenuto più giusto e uno assolutamente sbagliato. La regola generale è quella di impugnare sempre lo stelo del calice e non la pancia: solo le prime tre dita della mano devono venire a contatto con il bicchiere, mentre l’anulare e il mignolo dovrebbero semplicemente rimanere appoggiati sulla base del calice, nel modo più naturale possibile.

Cosa dire infine della celebre rotazione vorticosa del calice di vino durante le degustazioni? Apporta realmente qualche beneficio oppure è solo uno splendido e celebre effetto scenico?   

In realtà, il motivo principale per il quale si procede con questa pratica è l’ossigenazione del vino: in fase di degustazione, la rotazione del vino serve ad areare il liquido e a combinare l’ossigeno con le sue particelle aromatiche, favorendone la propagazione.

Si deduce quindi che la rotazione sia necessaria soprattutto per alcune tipologie di vini, primi tra tutti i rossi strutturati e sottoposti a un lungo processo di affinamento, dove solo i profumi imprigionati per molto tempo in bottiglia possono esprimersi.

La degustazione del vino si conferma quindi un processo attento e minuzioso, ricco di caratteristiche particolari e nome da seguire: uno splendido viaggio all’interno della cultura vitivinicola, da sorseggiare lentamente, con grande rispetto e curiosità. 

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