L'Opinione più Corretta su un Vino? La Tua!

18 Maggio 2020
degustazione

Come abbiamo già avuto modo di accennare, la degustazione di un vino è un’operazione graduale, articolata in diverse, precise fasi che ci permettono di analizzarne ordinatamente tutte le caratteristiche. Queste verranno quindi prima colte nella loro singolarità e mano a mano correlate, messe a sistema, per tratteggiare il profilo complessivo del vino e permetterci di formulare il nostro giudizio in maniera ragionata e il più possibile obiettiva.

Quando ci apprestiamo a degustare un vino è infatti sempre doveroso assumere un punto di vista distaccato, super partes, il più possibile oggettivo.. anche se proprio questo principio, l’oggettività, non potrà mai essere davvero garantita all’interno di un processo così profondamente soggettivo!

Va detto infatti che sono numerosi i fattori che possono condizionare il nostro giudizio, e non soltanto a livello strettamente sensoriale. La nostra degustazione può essere fortemente influenzata anche da fattori che potremmo in maniera molto generale definire psicologici.

Il nostro stato d’animo, per esempio, è in grado di predisporci in maniera più o meno favorevole nei confronti di un vino, sia nei nostri ricordi (che possono farci associare un particolare prodotto a un evento gioioso o spiacevole) sia nel momento stesso della degustazione: aver appena ricevuto una buona (o cattiva) notizia, stare attraversando un periodo particolarmente stressante (o gratificante) sul lavoro o nello studio, o anche condividere il nostro vino con una compagnia più o meno gradevole può certamente influire sul giudizio che andremo a formulare al termine della degustazione.

Ma non solo. 

Abbiamo già accennato all’influenza che il fattore economico può avere nel nostro processo di avvicinamento al mondo del vino, e di come esso non comprometta il potenziale didattico di ogni prodotto. Pur confermando a pieno questo punto, è innegabile come saremo certamente più predisposti a esprimere un giudizio positivo nei confronti di un vino per il quale abbiamo sostenuto un maggiore investimento economico, mentre, di contro, ci sentiremo maggiormente a nostro agio nel riscontrare dei difetti in calici dal contenuto meno costoso.

A favorire l’orientamento del nostro giudizio potrà anche intervenire il fatto di conoscere direttamente il produttore del vino che stiamo degustando, mettendoci nella (quasi ovvia) posizione di far coincidere il segno della nostra relazione interpersonale con quella del nostro giudizio enologico, oppure il vero e proprio confronto tra la nostra opinione e quella degli altri.

Al di là del potersi dichiarare favorevoli o in disaccordo con gli argomenti sostenuti dagli opinion leader sulla scena pubblica, la veste assai più quotidiana in cui ci troviamo ad affrontare questa tematica è sicuramente il confronto diretto con tutti coloro che rivestono ai nostri il medesimo ruolo all’interno della nostra sfera privata.

Possono essere parenti o amici a cui noi stessi riconosciamo una competenza in materia, e nel cui giudizio abbiamo fiducia, o che si sono in qualche modo auto-assegnati il ruolo di esperti di vino, e come tali primeggiano nelle discussioni sul tema. Riuscire a distaccarsi da un parere “autorevole” non è certo sempre così facile: potremmo addirittura finire per mettere del tutto in discussione le nostre percezioni dissonanti e affidarci completamente al giudizio di qualcun altro, oppure rinunciare al dibattito, perdendo, nell’uno e nell’altro caso, una bella occasione di confronto.

Leggendo questo articolo siamo sicuri che ognuno avrà potuto ritrovare qualche richiamo alla propria esperienza e, magari, avrà ora curiosità di ripetere l’assaggio di qualche vino per verificare nuovamente le proprie impressioni.

Ecco dunque il nostro consiglio: ogni volta che vi apprestate ad assaggiare un vino, siate fedeli ai vostri sensi, alle vostre percezioni. Questa onestà, che dobbiamo dimostrare prima di tutto nei confronti di noi stessi, è la migliore qualità di un degustatore, l’ingrediente che rende ogni opinione veramente legittima e preziosa.

Il vino rivela tutta la propria potenza sociale proprio per la sua capacità di creare dialogo, e chi limita le potenzialità di questa magnifica condivisione di idee non porta rispetto al vino stesso.

Se il nostro approccio alla degustazione dovrà quindi essere sempre profondamente onesto, ci sono comunque degli accorgimenti a cui potremo ricorrere per garantire ancora più neutralità al nostro punto di vista. Potremo per esempio eseguire una degustazione alla cieca (blind tasting), ovvero degustare uno o più vini senza leggerne l’etichetta, formulando i nostri giudizi, facendo confronti, dilettandoci addirittura in un vero e proprio gioco di riconoscimento …e infine gustandoci la sorpresa del vedere svelata la vera identità!

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