“Lei vede, ma non osserva. C’è una netta differenza” (“You see, but you do not observe. The distinction is clear”) dice Sherlock Holmes a Watson nel celebre racconto Uno Scandalo in Boemia.
Cosa c’entra questo con la degustazione di un vino? E’ presto detto.
La prima fase della degustazione viene generalmente indicata come analisi visiva, e, ça va sans dire, riguarda il vino così come si presenta ai nostri occhi all’interno del calice. Nel suo svolgimento possiamo ulteriormente distinguere delle sotto-fasi, durante le quali concentreremo la nostra attenzione di precise caratteristiche dell’aspetto del nostro vino:
Qualora ci trovassimo a degustare un fino frizzante (o spumante) dovremo aggiungere anche un quarto punto, ovvero l’osservazione del cosiddetto perlage, ovvero le bollicine, in termini di quantità e finezza.
Ogni parte di questo elenco sarà oggetto di successivi approfondimenti, ma per ora vorremmo attirare la vostra attenzione sullo scopo principale di questa precisa fase di analisi. L’analisi visiva non offre certo gli spunti poetici che rendono così accattivanti le descrizioni del profilo olfattivo e gustativo di un vino (che infatti solitamente dominano la scena durante una degustazione) ma non per questo è da considerare meno interessante e, in certo senso, altrettanto affascinante.
Pensate che un solo, semplice sguardo è in grado di condizionare tutte le nostre successive percezioni a tal punto che alcuni studiosi parlano addirittura di sapore visivo - per definire l’influenza che l’aspetto di un prodotto può avere sulla nostra percezione del suo sapore - e numerosi esperimenti sono stati condotti per dimostrare una simile correlazione anche a livello olfattivo.
Ma non solo: l’analisi visiva è un esercizio alquanto avvincente in quanto stimola al massimo la nostra abilità logiche e di giudizio. Una stessa, identica qualità può infatti rappresentare un assoluto pregio o un grave difetto a seconda della tipologia di vino che stiamo analizzando.
In questo senso l’effervescenza è il più tipico degli esempi - se essa rientra nei parametri standard di uno spumante, allo stesso modo rappresenta una pesante imperfezione in un vino fermo - ma si pensi anche a come il giudizio sulla limpidezza e la trasparenza dovrà ugualmente tenere conto della tipologia del nostro vino: se è possibile che un vino rosso risulti limpido ma non trasparente per via di un’elevata intensità del colore, in un vino bianco queste due caratteristiche dovranno necessariamente corrispondere per definirlo corretto.
Osservare un vino ci offre la possibilità di allestire quella struttura logica entro la quale incasellare tutti i dati successivi, creando il quadro su cui potremo infine formulare il nostro giudizio.
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